Le creme solari sono dannose per la piscina?

Le creme solari sono dannose per la piscina?

Cominciamo dalla base, da dove provengono e cosa sono le creme solari?

Le prime forme di creme solari o accessori contro il sole sono apparse tra il 1000 1500 a.c. come grasso animale sia per uso estetico che per uso protettivo. Ma solo dal 1950 le creme solari iniziarono ad avere un boom nel mercato mondiale con la catalogazione del livello di protezione contro il sole.

Il filtro solare è una sostanza in grado di filtrare selettivamente la radiazione solare. È quindi un filtro in grado di separare per assorbimento, riflessione o diffusione parte dello spettro solare.

Fonte Wikipedia

Le creme solari moderne non sono più composte da grassi animali o oli ma, da elementi filtranti ed elementi a base di Siliconi, che possono avere una moltitudine di varianti. Non tutti conoscono le peculiarità del silicone nei prodotti estetici, materiale molto utilizzato per molti aspetti funzionali e pratici sulla pelle.

Aumenta l’effetto seta sulla pelle, aumenta la resistenza del prodotto all’acqua, non danno effetti allergici, non entrano nello strato sotto cutaneo, possono aumentare l’effetto dei filtri solari e tante altre proprietà vantaggiose per i prodotti da cosmesi.

Quali possono essere i componenti che possono rovinare la piscina?

Gli acidi grassi

Gli acidi grassi presenti nelle creme solari possono essere sia di origine vegetale come ad esempio derivati della palma, della soia del girasole del cocco, o di origine animale come ad esempio la lanolina.
Gli acidi grassi sono sostanze difficili da degradare anche in presenza di forti ossidanti come il cloro o l’ozono.
Addirittura con il cloro possono formare dei composti ossidati ancora più solidi all’ossidazione, con alto peso molecolare e forte adesione a supporti sintetici quali ad esempio le plastiche o il PVC.
Questi composti inoltre, una volta ossidati assumono colorazioni brune tendenti al giallo facilmente visibili in piscina.

Altri prodotti

Altre molecole non biodegradabili presenti nelle creme solari, sono di origine petrolchimica, come ad esempio le paraffine, le stearine ed altri tipi di composti che rappresentano comunque, nella formulazioni della crema, frazioni molto piccole.

Non sono inoltre da sottovalutare alcuni tipi di saponi, come appunto gli emulsionanti ed i disperdenti, che una volta immessi nell’acqua di piscina che come sappiamo essere un’acqua ricca di sali, decomponendosi, liberano l’acido grasso corrispondente, del quale valgono i presupposti detti prima degli acidi grassi.
Tutti questi componenti, ovviamente addizionati di principi attivi, profumazioni, conservanti e quant’altro, vengono tenuti insieme da molecole di grosse dimensioni dette emulsionanti che, con un sistema tipo quello di un sapone, inglobano fra se stessi questi componenti mantenendo stabile la crema solare ottenuta.

I prodotti emulsionanti, essendo in pratica dei tensioattivi, sono solubili in acqua a differenza degli acidi grassi e dei siliconi. E’ per questo che una volta che la crema, posizionata sulla pelle entra in contatto con l’acqua della piscina, si scioglie in acqua proprio perchè l’emulsionante perde la sua caratteristica di adesione dei composti.

Considerando che sia i siliconi che gli acidi grassi e le cere sono insolubili in acqua ed inoltre più leggeri dell’acqua stessa, questi tenderanno a galleggiare sulla superficie dell’acqua della piscina formando quell’effetto arcobaleno tipico delle sostanze oleose.

I siliconi e la loro affinità verso le materie plastiche

Tornando ai siliconi, tutti, bene o male, abbiamo avuto a che fate con essi usandoli come adesivi ma soprattutto come sigillanti.
Abbiamo quindi potuto constatare la grande affinità che il siliconi possiede nei confronti di un gran numero di materie plastiche come ad ad esempio il polipropilene o il PVC.

Inoltre tutti i possessori di una piscina soprattutto rivestita con il liner in PVC hanno potuto constatare i danni che i grassi derivati dalle creme solari, uniti ai grassi normalmente presenti sulla cute umana, arrecano a livelli della linea di galleggiamento dell’acqua. Una riga inizialmente nera che col tempo ingiallisce riuscendo perfino a penetrare nei pori del liner in PVC.

Il liner infatti, essendo una materia plastica abbastanza porosa, risulta si impermeabile all’acqua (idrofoba) ma viceversa affine ai solventi ed ai grassi (lipofila).

E’ per questa ragione che aumentando nell’acqua di piscina la concentrazione di sostanze grasse e soprattutto la loro varietà molecolare, aumenteranno le probabilità che queste aderiscano e penetrino nel liner in PVC.

Nelle piscine con sistemi di filtrazione a calze o cartucce, queste sostanze andranno a otturare velocemente i pori dei sistemi filtranti rendendoli inattivi in tempi brevissimi.

Negli ultimi anni questo tipo di problema si è aggravato appunto con la presenza sempre più massiccia dei siliconi presenti nelle formulazioni delle creme solari, ponendo anche nuovi interrogativi sulla composizione dei prodotti utilizzati per la pulizia del liner in PVC.

Un rimedio esiste, sempre.

Esisto vari prodotti per la pulizia della linea acqua dovuta dalle creme solari. Puliscono sia il liner PVC che tutti gli oggetti che vadano in contattato con creme solari o altri materiali “grassi”. Se sei interessato e vuoi ripulire la piscina dai acidi grassi o siliconi  “Detergenti e sgrassanti per piscina”.

Ultima cosa, ma non meno importante: DOCCIA OBBLIGATORIA PRIMA DI ENTRARE IN PISCINA.

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