Come prendersi cura del robot pulitore per la piscina

Robot pulitori per piscina

Alcuni consigli utili che vi aiuteranno a mantenere il vostro robot

Avete appena acquistato un robot pulitore per la vostra piscina. Non riuscirete più a farne a meno, ve lo assicuriamo noi di Dorydory: parliamo, infatti, di strumenti efficienti, efficaci, intelligenti e performanti. Fanno tutto loro, puliscono egregiamente e sono facili da gestire e mantenere. Ecco perché solo l’idea di “perderli” dovrebbe farvi rabbrividire. Quindi, questo post vuole aiutarvi a rimandare il più possibile la dipartita del vostro nuovo e amato robot pulitore e lo farà attraverso alcuni semplici accorgimenti, che potrete applicare per prolungare la salute, la bellezza e la durata della macchina. Perché prevenire è sempre meglio che curare, no? Cominciamo allora.

Robot pulitori per piscina

1 – Utilizzate il robot solo per la pulizia quotidiana

Non fate al robot pulitore quello che non vorreste fosse fatto a voi. O meglio: non fate fare al robot le pulizie di fondo, quelle pesanti. Il pulitore che avete scelto per la vostra piscina è il miglior alleato durante le operazioni di routine e normale pulizia: vi risparmia la fatica e la noia della pulitura manuale e pensa a tutto lui in modo automatico. Ma dimenticatevelo se vi trovate di fronte a situazioni di pulizia più impegnative, come può essere ad esempio la riapertura della piscina in primavera e in presenza di acqua particolarmente sporca. La prima passata in questo caso spetterà soltanto a voi e al vostro retino.

Robot pulitori per piscina

2 – Non lasciate il robot pulitore sempre immerso

I robot pulitori amano l’acqua, è il loro elemento naturale. Pensati e progettati appositamente per stare in vasca, infatti, gestiscono senza problemi anche i cicli di pulizia più lunghi. Ma una volta che hanno terminato il loro lavoro e non sono in funzione, vi consigliamo di tirarli fuori, risistemarli nel loro carrello caddy (se in dotazione) e metterli in un luogo sicuro e protetto. Il robot lasciato in piscina, a lungo andare, può scolorirsi e le plastiche possono diventare sempre più fragili, andando a compromettere la vita del robot. Meno stress subirà il vostro robot pulitore, più a lungo durerà.

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3 – Cambiate il sacchetto o il filtro della cartuccia del robot

E fatelo almeno una volta all’anno, magari in concomitanza dell’apertura stagionale/estiva. Controllare lo stato di spazzole e filtri non costa niente, a maggior ragione se teniamo conto che i modelli di ultima generazione sono dotati di spie e avvisi luminosi per indicarvi la situazione e facilitarvela. Quindi non ignorate i messaggi che il robot vi manda: si tratta di uno sforzo minimo, la manutenzione ordinaria di un pulitore non è cosa faticosa, ma questo punto è fondamentale da rispettare. Ricordate che i sacchetti e i filtri (che non hanno cifre improponibili) si possono pulire sotto il getto dell’acqua e si possono riutilizzare più volte, ma con il tempo tendono a rovinarsi e a perdere la loro capacità filtrante, causando ostruzioni e il sovraccarico della pompa.

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4 – Occhio alle spazzole

Prestate attenzione alle spazzole durante i periodi di inutilizzo del robot pulitore. Alcuni materiali, infatti, sono più delicati (come le spazzole kanebo) e se appoggiati troppo a lungo per terra tendono a perdere la forma originaria. Ricordate, però, che sono come delle spugne pertanto vi basterà bagnarle per farle tornare come prima. Sul mercato ci sono dei modelli di robot pulitori – come ad esempio il Wave 100 – che nella parte superiore hanno dei “piedini” che servono a lasciare il robot capovolto così da evitare che le spazzole tocchino il terreno e che facilitano l’estrazione del filtro. Inoltre, se ce l’avete, approfittate del carrellino/stand dato di solito in dotazione con il robot (eventualmente è anche acquistabile a parte). Alleggerirete la pressione sulle spazzole, che in questo modo resteranno più belle e funzionali.

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– Protezione solare per il robot

Intendiamoci: il robot pulitore regala il meglio di sé proprio in estate, quando il sole è bello alto nel cielo e i costumi abbondano. Ciò, però, non significa che può stare imperterrito sotto i raggi UV; un po’ come per la nostra pelle, anche quella dei robot pulitori va protetta (non con le creme). Cerchiamo allora di non lasciarlo troppo esposto quando è fuori dall’acqua, altrimenti con il tempo noterete delle piccole e dannose crepe nelle plastiche del rivestimento, causa di infiltrazioni e rotture.

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6 – No alle prolunghe

I migliori produttori di robot pulitori per piscina lo sostengono a gran voce: meglio non usare prolunghe, ciabatte & co per collegare la macchina alla rete elettrica, perché potrebbero provocare sbalzi di corrente e tensione al robot stesso, rovinandolo. Se il vostro locale tecnico è un po’ distante dalla piscina, prendete in considerazione l’idea di costruire più vicino un quadro dei comandi, a cui poi potrete attaccare direttamente il robot pulitore. Tenete bene a mente: l’alimentatore deve stare almeno a 2 metri dall’acqua o anche di più!

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